E. sembra un giovane uomo sulla trentina. Ma ha appena 20 anni. È cresciuto in Nigeria, con una situazione non facile della madre malata, lavorando in una coltivazione di ananas. La Libia, per lui, è stata inizialmente un’opportunità di lavoro. Un compatriota lo ha portato a lavorare in una fattoria libica, dove aveva prospettive diContinua a leggere “Dalla Nigeria in Italia, per una guerra non loro. Quando si è costretti ad emigrare.”
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“Non avevo mai visto il mare”. Attraverso il Mediterraneo per scampare alla paura
O. ha 22 anni, ma ne dimostra di più. Viene dalla Nigeria, un paese la cui storia politica è segnata da irregolarità e violenza. Ha 6 sorelle, ma non sa se suo padre è vivo. Hanno sparato in casa – racconta a fatica in un inglese stentato, con la voce rotta dal dolore – ed ioContinua a leggere ““Non avevo mai visto il mare”. Attraverso il Mediterraneo per scampare alla paura”
Libertà di religione, libertà di vita
Boubacar sorride. È felice di essere in Italia. Lo è soprattutto perché qui può essere libero di parlare, di leggere, di credere. Ha 22 anni ed è arrivato lo scorso settembre in Sicilia su un barcone carico di altri profughi. Adesso è a Firenze, a Villa Pepi, in attesa di sapere cosa ne sarà dellaContinua a leggere “Libertà di religione, libertà di vita”
Dove finiscono dopo gli sbarchi? Visita ad una casa di accoglienza
Entrare dal cancello di Villa Pepi non è un passo scontato. Ciò che si prova nel varcare la soglia di questa casa a pochi passi dall’ospedale Meyer di Firenze è un senso di disorientamento: non si capisce bene dove ci si trova. Pare che il mondo si sia riversato qui, incrociando culture e mixando lingue,Continua a leggere “Dove finiscono dopo gli sbarchi? Visita ad una casa di accoglienza”