7 Paesi in 30 giorni. Tappa 6: Delft (Paesi Bassi)

In Olanda, anche le piccole stazioni hanno grandi parcheggi per le bici!
In Olanda, anche le piccole stazioni hanno grandi parcheggi per le bici!
Come sono buoni gli stroopwafel!
Stroopwafel! Difficile da pronunciare, fin troppo facile da mangiare!
Lo skyline olandese da una torre: la pianura più piatta che c'è!
Lo skyline olandese da una torre: la pianura più piatta che c’è!
Non solo a Pisa le torri pendono
Non solo a Pisa le torri pendono

Mi sveglio col rumore dei tuoni: diluvia. Spero che lo spostamento in Olanda mi allontani dalla pioggia. Quando con un paio di treni arrivo a Delft, rivedere Barbara dopo tanto tempo è bello. L’ho conosciuta nel 2007, quando era ospite al campeggio in cui lavoravo come animatore. È una ragazza semplice e simpatica. Mi porta a giro per la cittadina approfittando di quel poco di sole che si sta facendo strada fra le nuvole. Assaggiamo un dolce tipico, una specie di cialda con dentro uno strano miele scuro. Non è male.

Barbara è protestante, e mi porta a vedere la sua chiesa. Saliamo sull’alta torre e lei è fiera di indicarmi ogni parte della graziosa cittadina in cui vive. Ci raccontiamo la nostra vita degli ultimi anni e mi accorgo che svolgiamo attività molto simili per l’animazione dei bambini e ragazzi, nell’ambito delle due diverse Chiese. Barbara è molto coinvolta in attività di educazione e animazione interculturale, e mi aiuta a comprendere la situazione olandese.

Nel tardo pomeriggio arrivo nel campus universitario in cui vive Dominique, il ragazzo che ha accettato di ospitarmi grazie al Couchsurfing. A primo impatto sembra un marine uscito da una serie TV americana. Palestrato, capelli tagliati a soldato e appartamento che sembra un porcile. Ha un piede ingessato: mi racconta di esserselo rotto giocando a calcio in Lettonia una settimana prima. Parliamo un po’ e mi accorgo che in realtà è un ragazzo molto alla mano e simpatico. Barbara e il suo fidanzato ci hanno invitati a cena: casa sua non è molto lontana: mentre io cammino Dominique si trascina su una bicicletta per non appoggiare il piede rotto.

Barbara dice una preghiera prima di iniziare a mangiare. Ringrazia per il cibo e per la mia visita dopo tanti anni. Questo inizio di serata mi piace molto. Ha preparato un piatto tipico olandese in onore dello straniero, che sarei io: uno sformato a base di patate molto buono. Con qualche birra e uno strano gioco di carte in cui c’entrano qualcosa delle capre, la serata è tranquilla ma molto divertente. Io e Dominique accettiamo volentieri l’ombrello che ci viene offerto in prestito quando usciamo, perché ha iniziato a diluviare, ma fra il suo piede rotto e la bicicletta, non è facile coprirsi e arriviamo a casa bagnati fradici. Un’altra breve ma intensa tappa di questo viaggio se n’è andata e mi dispiace un po’, ma l’entusiasmo per i giorni che mi aspettano continua a essere prevalente!

Andrea Cuminatto

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