Grazie a un passaggio in auto oltre confine raggiungiamo facilmente la stazione di Sezana da Trieste. Qui prendiamo un piccolo treno di tre carrozze, a diesel, tutto dipinto con bombolette spray e i cui divanetti retrò tutti colorati ci aiutano a sistemarci con la massima allegria per attraversare il primo tratto dell’inesplorata Slovenia.
La ferrovia corre lungo il fiume Isonzo, donando ai nostri occhi e all’obiettivo della macchina fotografica un paesaggio stupendo. L’acqua cristallina del fiume, con sfumature di ogni tonalità di verde e celeste, crea un effetto stupendo fra gli alberi mentre il nostro mezzo corre veloce e sicuro verso la meta. Mentre lo sguardo si perde fuori dal finestrino, la fantasia vola in altri viaggi futuri e l’entusiasmo per quello da poco iniziato sale alle stelle.
A metà strada il treno si ferma, il controllore fa scendere tutti e ci mette su un pullman. Nessuno dei viaggiatori, la maggior parte stranieri come noi, capisce il motivo. Dopo una mezzoretta di viaggio su una statale nel bosco, ci fermiamo ad un’altra piccola stazione e veniamo rimandati sullo stesso treno di prima. Essere insieme rende bello anche l’essere sballottolati senza apparente ragione su mezzi di trasporto in un Paese straniero, e riprendiamo il nostro viaggio con un sorriso più largo di prima.
Il lago di Bled, la nostra tappa di oggi, si rivela una meta molto turistica, ma a ragione: l’acqua è limpida e fresca al punto giusto per dare sollievo dal caldo, le montagne intorno creano un ambiente accogliente e l’isoletta al centro – con la chiesetta e il campanile a punta – lo rendono molto suggestivo. Su una sponda un castello fa la guardia alla piccola oasi di pace, trasformatasi negli anni luogo leggermente caotico ma pur sempre fascinoso.
Noleggiamo una barca e remiamo fino all’isolotto per visitare il santuario, dove in realtà non c’è poi molto da vedere. La vera bellezza sta nel contesto e nell’immaginare come fosse stato ritirarsi nel silenzio di questa perla nascosta fra le cime montuose prima di essere scoperta dal turismo di massa.
Appuriamo che la nostra carriera come barcaioli non avrà successo e, tornati a riva, ci facciamo un freschissimo bagno rigenerante. Appena rialzati dalla sponda erbosa, una coppia belga ci ferma incuriosita: hanno visto le toppe con le bandiere (dei Paesi che ho visitato) sul mio zaino e credono che stiamo facendo il giro del mondo. Stupiti dell’incontro, con una risata ci ripetiamo quanto sia bello e curioso conoscere altri viaggiatori lungo il cammino.
Un hamburger e una birra precedono, a pranzo, il tipico dolce di Bled (una sorta millefoglie alto 10cm), che soddisfa la nostra fame e la voglia di provare ogni tradizione culinaria del luogo. Un saluto a questo pezzo di Slovenia che ci ha fatto vivere una giornata stupenda e siamo già pronti per salire sul prossimo treno che, attraverso Jesenice, ci porterà a Lubiana.
Andrea Cuminatto
Foto di Eleonora Burroni
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