Dopo la prima notte a Trieste (vedi articolo precedente), scegliamo di fare una breve tappa di una giornata nei paesini della costa slovena. La Slovenia ha solo 47km di litorale, per cui spesso è ignorata dai viaggiatori che cercano il mare e che solitamente la attraversano per godere della vasta scelta offerta dalla confinante Croazia.
Da Trieste, in un’ora circa, il pullman ci lascia a Portorose: il più lontano dei centri costieri – vicino al confine con la Croazia – famoso non tanto per il mare o per l’architettura cittadina, quanto per i suoi casinò, tanto da essere ritenuto una sorta di Montecarlo dell’Adriatico.

Una lunga ma piacevole passeggiata sul lungomare ci fa raggiungere Pirano, che occupa il promontorio adiacente e il cui centro storico è considerato uno dei più caratteristici della Nazione. In effetti, risulta molto suggestiva questa sottile striscia di terra circondata dal mare, in cui una torretta e un campanile in stile veneziano svettano fra i tetti rossi. La cittadina è molto carina e la giriamo volentieri, ma il caldo si fa sempre più soffocante e optiamo per un tuffo in mare: tutto il piccolo promontorio è circondato da una strettissima spiaggetta di sassi, dove i bagnanti possono sentirsi a proprio agio nella bassa acqua limpida a due passi dal centro turistico.
Dopo un bagno rigenerante e un pranzo da veri viaggiatori estivi – un melone tenuto fra i sassi nell’acqua del mare (effetto frigo garantito) – prendiamo un autobus per Isola, riavvicinandoci pian piano all’Italia. Lo stile del paesino è molto simile al precedente e anche qui si nota l’antica influenza della Serenissima nell’architettura. Ci stiamo giusto il tempo di una passeggiata e di un gelato enorme, perché abbiamo deciso di raggiungere Capodistria a piedi.


Una pista ciclabile lungo il mare – utilizzata più da motorini (senza casco) che da biciclette – collega le due cittadine. Un uomo decisamente strano, vestito di stracci e con pezze sporche avvolte sulle mani, fa rotolare con evidente fatica – sotto i 40° del primo pomeriggio d’agosto – un grosso masso sul marciapiede. Superato l’originale personaggio, percorriamo la ciclabile e in un’ora e mezza di tranquilla passeggiata arriviamo al capoluogo dell’Istria slovena.
Un po’ più grande, ma anche meno attraente, delle precedenti, la cittadina di confine è rilevante più per il grande porto commerciale che per il turismo. Il centro è comunque carino, molto simile agli altri già visti ed è il momento adatto per scrivere qualche cartolina a chi viaggia con noi nel nostro cuore.
Andrea Cuminatto
Foto di Eleonora Burroni
READ THIS ARTICLE IN ENGLISH: An adventure on two rails. Step 2: Piran, Izola and Koper
LEGGI LA PRIMA TAPPA: Un’avventura su due binari. Tappa 1: Trieste
LEGGI LA TERZA TAPPA: Un’avventura su due binari. Tappa 3: Lago Bled (Slovenia)
3 pensieri riguardo “Un’avventura su due binari. Tappa 2: Pirano, Isola e Capodistria (Slovenia)”