“La Meridiana” di Scandicci: dove è sempre ora di aprire una porta

La Meridiana (Parte del cortile)
Cortile d’ingresso del centro

Il Centro Caritas La Meridiana di Scandicci – ovvero l’ex Villa Franceschi che deve il suo nuovo nome al grande affresco di una meridiana che orna il cortile – con i suoi quasi duemila metri di superficie coperta è la struttura della Caritas più grande della diocesi di Firenze. Dal 2006, dopo un restauro durato due anni, è ora in grado di ospitare un gran numero di attività, dall’accoglienza dei senza fissa dimora all’assistenza agli anziani, dall’aiuto a persone con disagio psichico ai gruppi parrocchiali di tutte le età. Per gli abitanti di Santa Maria a Scandicci il grande edificio è sempre stato la scuola delle suore, che in passato erano dell’ordine delle Carmelitane. Intere generazioni di Scandicci hanno fatto asilo ed elementari nel complesso di via Roma, fino alla metà degli anni ’70. Andatesene le suore, nacque negli stessi locali l’associazione di solidarietà Arca di San Zanobi, che si occupava di accogliere gli immigrati, ma più avanti questa liberò l’edificio e prese vita l’idea del progetto rivolto al territorio: i servizi previsti dalla ristrutturazione corrispondevano infatti ai bisogni del territorio stesso, individuati dai soggetti coinvolti.

Da quando – il 21 ottobre 2006 – il nuovo centro è stato inaugurato dall’allora arcivescovo di Firenze Ennio Antonelli, dal direttore della Caritas Alessandro Martini e dal sindaco di Scandicci, oggi la comunità di Santa Maria a Scandicci può vantare non solo un gioiello di storia e di architettura recuperato, ma anche un luogo d’incontro, d’accoglienza e d’aiuto com’è raro trovare.

La struttura oggi ospita sette progetti:

  • Un centro diurno per anziani aperto tre volte alla settimana, con attività d’intrattenimento (preghiera, cucito, tombola, canto, lavoro per le missioni e molto altro).
  • Uno spazio giovani per le varie attività dei gruppi parrocchiali e delle famiglie.
  • Tre alloggi temporanei per le famiglie con sfratto esecutivo.
  • Un centro di pronta accoglienza per uomini senza fissa dimora.
  • Sei bilocali per persone con disagio psichico.
  • Uno sportello informativo per famiglie con minori affetti dalla sindrome di Wuillians.
  • Inserimento come “terapia occupazionale” per due persone con problemi psichici.
Momento di preghiera nel centro con il direttore Caritas Alessandro Martini
Momento di preghiera nel centro con il direttore Caritas Alessandro Martini

È difficile trovare non solo a Firenze, ma ovunque, un posto come questo, dove il servizio gratuito per il prossimo – curato non solo dalle suore ma anche e soprattutto da una grandissima quantità di volontari – è così intenso e dettagliato, per arrivare ai problemi e alle difficoltà dei più bisognosi e allo stesso tempo per far vivere una grande parrocchia. Attualmente ad occuparsi del centro sono alcune suore Vincenziane, ma – afferma una di loro, suor Annamaria – senza il lavoro dei volontari non si potrebbe fare tutto quello che facciamo. È infatti importantissimo l’aiuto dato sia dagli scout sia dai parrocchiani, che si prestano al servizio in tutti i settori gestiti dalla struttura.

Legate alla Caritas sono due parti del centro: gli appartamenti e il centro di accoglienza. I tre appartamenti – gestiti in collaborazione col Comune di Scandicci – sono rivolti alle situazioni di emergenza per famiglie residenti a Scandicci che si trovano sfrattate e hanno bisogno di una casa temporanea.

La Meridiana (Cena nel centro per senza fissa dimora)
Cena nel centro per senza fissa dimora

Il centro di accoglienza per uomini senza fissa dimora svolge invece un servizio notturno per uomini – italiani e stranieri – con problemi non solo economici, ma anche di integrazione sociale. La casa può ospitare fino a otto persone ed è aperta ogni notte dalle 19 alle 9. Le richieste di accoglienza arrivano soprattutto dai parroci della zona, che indirizzano le persone bisognose al punto Caritas, oppure dai vari centri d’ascolto di Firenze. Agli ospiti sono offerte, oltre al pernottamento, anche cena e colazione. Giuseppe Passaseo – responsabile del centro – spiega come ai pasti contribuiscono molto i parrocchiani: un panettiere e un ortolano, ad esempio, portano ogni giorno al centro pane e verdura per gli ospiti.

L’integrazione col territorio è una caratteristica importante del centro. Grazie alla presenza fissa delle suore e ad una lunga opera comunicativa fatta in paese prima dell’apertura del complesso – per spiegare alla gente che cosa sarebbe diventata La Meridiana – adesso la comunità di Santa Maria sente propria questa attività caritativa inserita in parrocchia. Ne sono dimostrazione, oltre agli aiuti economici e in generi alimentari, anche la presenza costante di volontari. Spesso – afferma suor Annamaria – vengono persone ad aiutare me e le mie consorelle a preparare la cena, e ogni sera c’è qualcuno a mangiare con gli ospiti. La cosa più bella è che vengono a cena intere famiglie, e quando ci sono i bambini la gioia arriva con loro.

Se l’accoglienza delle persone in genere varia fra uno e sei mesi, non c’è una vera e propria legge sui tempi di ospitalità: l’importante – spiega ancora Passaseo – è consentire a chi viene qui di rifarsi una vita, evitando che torni a vivere in strada. Noi cerchiamo di farli uscire dalla marginalità, e ogni situazione è diversa dalle altre. Per qualcuno basta qualche mese per trovare un lavoro e una casa in cui stare, o magari per tornare nel proprio paese se è straniero; alcuni ospiti invece non riescono a riprendersi – ma questo accade in ogni centro d’accoglienza –, si tratta però di una minoranza. Sono capitate persone che non ce l’hanno fatta a rifarsi una vita: uno è tornato in carcere, altri due siamo stati costretti ad allontanarli perché creavano dei problemi in casa, ma la maggior parte degli uomini accolti qui adesso lavora e ha una vita sicuramente più stabile di prima.

Passaseo racconta anche che – nonostante si occupino prima di tutto delle esigenze del territorio – a volte capita di accogliere persone di altre zone della città, soprattutto d’inverno con l’emergenza freddo, per la quale danno la precedenza alle persone più anziane, anche se non sono di Scandicci. Per tutte le accoglienze le spese sono completamente a carico della Caritas, non c’è convenzione con nessun comune, ed è anche per questo che è essenziale l’aiuto e il lavoro dei volontari, grazie ai quali spesso si trova anche lavoro agli ospiti della casa.

L’ipotesi di trovare un lavoro è molto più remota per persone che arrivano con problemi di salute, a cui viene dedicata un’attenzione particolare. Un esempio è quello di un uomo che per una malattia che richiedeva un riposo isolato dagli altri, ha avuto dalla Caritas la possibilità di vivere da solo a Fiesole. Un altro è quello di Mohamed, un uomo marocchino che è arrivato al centro affetto da una malattia genetica che gradualmente lo porta alla paralisi delle gambe. Arrivato in Sicilia per un’offerta di lavoro, non è stato poi assunto a causa della sua malattia, e una volta giunto a Firenze, ha passato molti mesi in ospedale. Il risultato è la situazione paradossale di un uomo che non ha il permesso di soggiorno – perché per motivi di salute non viene più rilasciato – e allo stesso tempo non può essere rimandato in Marocco perché sta male. Senza permesso di soggiorno però non può fare domanda di residenza, quindi è impossibile trovargli una casa, e sempre per la sua malattia è impensabile che trovi un’occupazione. È quindi costretto in questo limbo, ma fortunatamente riesce a vivere in città grazie all’accoglienza della Caritas di notte e all’aiuto di amici durante il giorno, che lo portano e prendono alle fermate degli autobus, lo accompagnano in biblioteca, lo aiutano a muoversi per Firenze.

La biblioteca comunale di Scandicci, in particolare, è un luogo importante non solo per lui ma per tutti gli ospiti del centro La Meridiana, che vi passano molto tempo, utilizzandola come luogo di socializzazione: questo consente loro di inserirsi bene nel contesto cittadino. Chi trova un lavoro passa il giorno lavorando, gli altri cercando un’occupazione o frequentando la biblioteca e il centro diurno della Caritas. Le suore poi insegnano loro a gestire una casa, perché siano preparati una volta divenuti indipendenti.

Il mercatino del gruppo anziani per il centro
Il mercatino del gruppo anziani per il centro

Il centro La Meridiana è anche molto inserito in parrocchia: non solo le suore animano le messa e fanno catechesi, ma il plesso è un punto d’incontro fondamentale per le feste parrocchiali, per le cene e le attività del gruppo anziani e dei gruppi giovanili. Come sottolinea suor Annamaria Il Signore è venuto per aiutare chi aveva bisogno, e noi facciamo questo: ci mettiamo al servizio dei poveri. La comunità di Santa Maria a Scandicci ha accolto il centro La Meridiana come parte integrante della vita cittadina, e continua a dimostrarlo con un servizio di volontariato com’è difficile trovare. In quest’esperienza fiorentina le parole di suor Annamaria – dobbiamo metterci al servizio dei poveri come ha fatto Gesù – suonano davvero concrete.

Andrea Cuminatto

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2 pensieri riguardo ““La Meridiana” di Scandicci: dove è sempre ora di aprire una porta

  1. leggo i tuoi articoli molto volentieri, mi trasmettono sempre un’enorme carica di umanità… c’è n’è tanta, a volerla cercare!

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