
Il Monviso è un candido cono di panna che ci invita a gustare questa dolce giornata, mentre da Carignano ci dirigiamo verso la Val di Susa. Le Alpi innevate in questa soleggiata mattinata invernale trasmettono un senso di imponenza e protezione, quasi che nessuno a parte il vento possa superarle. Dirigendoci verso Sant’Ambrogio, già da diversi chilometri si scorge qualcosa sulle rocce del monte Pirchiriano.

Il profilo dell’abbazia si staglia sul colle, definendosi sempre più chiaramente man mano che maciniamo chilometri nella sua direzione. Già riflettiamo sulla magia del luogo che ci aspetta. Se già è spettacolare il fatto di essere incastonata alla roccia in modo talmente perfetto da non capire dove finisce la montagna e inizia l’opera dell’uomo, ancor più sorprendente è la sua posizione geografica. La celebre Mont Saint Michel nel nord della Francia ed il Santuario di San Michele Arcangelo nel pugliese promontorio del Gargano, non sono solo equidistanti da questa abbazia, ma formano con essa una linea perfettamente retta. Questa angelica direttrice, per di più, prosegue a nord toccando il Saint Michael’s Mount in Cornovaglia e l’incredibile Skelling Michael irlandese. Nella direzione opposta, invece, basta tracciare una riga sulla cartina per attraversare il Monastero dell’isola di Simi (Grecia) e concludere il viaggio sulla cima del Monte Carmelo in Israele.

I boschi che si attraversano per salire in cima all’impervio colle sono quasi spettrali, colmi di quell’aura magica che impregna tutta la leggenda dell’Arcangelo e dei luoghi di culto a lui dedicati, ognuno dei quali è legato ad un posto difficile da raggiungere ma che, non appena conquistato, si rivela un ponte per unire lo spirito al cielo.


Salire dentro le mura della Sacra è una sensazione strana, quasi di disagio, di oppressione. Ma uscire sulla cima è la liberazione da ogni pensiero. Ed entrare nella chiesa che occupa la sommità dell’edificio è un’emozione. Non poter scattare foto all’interno è forse un vantaggio, perché gli occhi, la mente e l’anima sono increduli e ciò in cui ci si trova non potrebbe essere banalizzato con uno scatto.
Un colpo di fortuna rende ancor più emozionante la nostra visita. Alla messa che sta per cominciare canterà un coro di alpini che proprio oggi si trova in gita qui dal Trentino. L’eco dei canti in latino, avvolgendoci, ci fa tornare indietro nel tempo ai giorni in cui queste pietre sono state posate una sull’altra per cercare, e creare, un collegamento fra il naturale e il soprannaturale. Non ci resta che restare a bocca aperta per lo stupore e che chiudere gli occhi per sognare.
Andrea Cuminatto
Foto di Eleonora Burroni
READ THIS ARTICLE IN ENGLISH: Sacra of San Michele. Journey in the middle of the Angelic Route.
grazie andrea per le bellissime immagini e le descrizioni puntuali di questi luoghi meravigliosi di cui ci parli:è un modo di rimanere in contatto e continuare a frequentarci anche se solo virtualmente per il momento.spero di vederti presto.un abbraccio.lucia palermo
Grazie prof!!! Che bello sentirlo detto da lei!