Le sere invernali sono fredde per le strade di Firenze. Soprattutto se non hai una casa dove dormire. Ma a volte, oltre a un pasto caldo, può riscaldarti il sorriso di qualcuno. La stretta di mano di uno sconosciuto che si china accanto a te, ti offre qualcosa da mangiare e, in un gesto, qualcosa in cui sperare.
Una volta alla settimana andiamo a portare da mangiare ai barboni. Lo spiegano i volontari di San Lorenzo, a Campi Bisenzio, che da alcuni anni portano avanti questo progetto. L’idea è venuta quasi per caso: una ragazza della nostra parrocchia un giorno passò accanto ad un barbone che moriva di freddo a Firenze, e gli regalò il proprio maglione. Lo raccontò e propose di tornare in gruppo a portare qualcosa alle persone che dormono per strada. Così iniziammo ad andare col pulmino a Firenze, tutte le settimane, a cercare i senzatetto.
Santissima Annunziata, San Marco, Santa Maria Novella. Cibo e vestiti erano sempre ben accetti da tante persone. Poi abbiamo cominciato a concentrarci sulla stazione. Allora non c’era il rigore di adesso: erano una moltitudine quelli che dormivano sui marciapiedi e negli angoli più bui della stazione. Nacque così un gruppo che raccoglieva cibo, cucinava pasta e riso, preparava panini e altre cose da portare a Firenze. A un certo punto ci accorgemmo però che alcuni non volevano il panino che gli offrivamo perché conteneva carne di maiale: erano musulmani e nonostante la fame rispettavano la propria religione. Quindi iniziammo a preparare panini con frittate e formaggio.
Tutti i mercoledì sera in piazza Adua i volontari Campigiani incontrano dalle 60 alle 100 persone. Non solo i parrocchiani di San Lorenzo, ma tante altre persone di Campi Bisenzio preparano sughi, riso, minestre, panini, latte caldo e tè. La Caritas rifornisce di alimenti ed il Progetto Buon Fine fa sì che una volta a settimana la Coop locale doni a questa iniziativa i cibi freschi in scadenza.
Un giorno chiedemmo un aiuto al Centro Commerciale I Gigli – spiega l’ex parroco in pensione don Aroldo – e da allora il ristorante Il Lupo tutti i martedì sera dona tutto ciò che gli avanza ai senza fissa dimora. Un’altra iniziativa che facciamo da anni è il pranzo per le famiglie il giorno dell’Epifania. Alcuni anni abbiamo avuto oltre 200 persone. L’aspetto più bello è che non diamo solo da mangiare a chi ne ha bisogno, ma che con molti dei senza dimora che aiutiamo è nato un buon rapporto: parlano, si confidano, chiedono. In questi anni molti, anche grazie al nostro aiuto, sono riusciti a cambiare la loro situazione e trovare un lavoro. Alcuni, dopo essere stati aiutati, adesso vengono ad aiutare a loro volta. Un esempio è un uomo albanese che prima non aveva niente, poi col nostro sostegno ha trovato un lavoro, si è sposato, e una volta sistematosi ha iniziato lui stesso a venire in parrocchia a dare una mano: parlando albanese, è diventato un tramite con molti dei bisognosi che incontriamo per strada.
Andrea Cuminatto