L’insegna dice “Pane, Amore e Fantasia”, e anche se si tratta di una panetteria, sono sicuramente le ultime due le caratteristiche che la rendono unica. Il proprietario Lulzim Vulashi, detto Lorenzo per gli amici fiorentini, è giunto in Italia dall’Albania quando aveva 15 anni, adesso considera Firenze la sua casa. Porta al Prato è il suo quartiere, via Ponte alle Mosse il luogo in cui è diventato famoso per il modo in cui svolge il suo lavoro. Il lavoro apparentemente ordinario di fornaio, ma fatto con un pizzico di originalità.
Entrando nel negozio, il sorriso suo o della cugina che serve al bancone accolgono i clienti come se non fossero tali, come se fossero amici. Fra le bottiglie di spumante si intravede il Diploma di Benemerenza – ricevuto in Palazzo Vecchio dall’Istituto Scudi di San Martino – e fra i salumi spicca un cartellone giallo che invita a lasciare il proprio numero di cellulare e la data di nascita, per ricevere una torta omaggio il giorno del compleanno. È l’ultima iniziativa sociale del giovane panettiere albanese, dopo il pane gratis alle mamme in attesa, il 50% di sconto per i pensionati nel mese di gennaio – dopo le feste, quando hanno speso molti soldi per la famiglia – o la merenda in regalo per il primo mese di scuola a tutti i bambini del quartiere.
Sono arrivato in Italia a 15 anni – racconta con semplicità – e sono stato accolto dalla famiglia Montanari, che mi ha preso in casa come un figlio. Già quando vivevo in Albania, Firenze mi aveva sempre attratto per la sua storia, la sua architettura. Amo il rinascimento e sognavo di fare l’architetto. A 38 anni ancora non rinuncia ai suoi sogni, sottolineando: Non si sa mai, magari riesco ad andare all’università e a diventarlo.
A portarlo dov’è ora sono stati tanti piccoli passi, da un lavoretto presso un fornaio all’apertura di alcuni esercizi in società, fino a questo panificio tutto suo, che ben presto si è allargato vendendo vari generi alimentari e piatti pronti di qualità. Sono sempre stato appassionato di cose buone da mangiare e da bere – continua – e ho un grande spirito di libertà. Quindi dopo aver lavorato in società con altri, ho scelto di mettermi in proprio. Non che non mi piacciano le regole, ma lavorare in proprio mi dà maggiore autonomia, anche nel fare del bene agli altri. Posso lavorare e allo stesso tempo aiutare chi ha bisogno.
Già prima di aprire il negozio, Lulzim faceva volontariato alla Caritas di via Baracca nel fine settimana. Poi ha cominciato a preparare pasti per i senzatetto e a portarli ogni venerdì sera alla stazione. Adesso che Santa Maria Novella è cambiata, i senzatetto sono tutti a Campo di Marte. Quindi per me è scomodo andarci, ma preparo le cose da mangiare e altri volontari della nostra parrocchia passano il venerdì sera a prendere la roba e la portano a chi dorme in stazione. Quella della parrocchia del Preziosissimo Sangue si è rivelata per Lulzim una comunità in cui inserirsi, ma che ha anche supportato la sua voglia di mettersi in gioco nell’aiutare il prossimo tramite atti quotidiani legati al suo lavoro.
Ciò che si percepisce è che Lulzim, e la sua famiglia con lui, ha come priorità vedere la gente sorridere. Ci piace la festa, ci piace vedere le persone felici. Adesso, quando chiamiamo per regalare le torte di compleanno, molti si stupiscono, sono straniti, non capiscono come sia possibile che non debbano pagare niente. È divertente. Gli viene da ridere nel descrivere le reazioni delle persone che, immerse in una società in cui nessuno regala niente, faticano a comprendere il senso del dono, soprattutto da parte di un negoziante.
Alla domanda se ha voglia ogni tanto di tornare in Albania, risponde con serenità: Ormai Firenze è casa mia. Nel negozio, oltre a due fornai, alla signora Maria – che lo gestiva prima di me – ci lavorano mia cugina e anche i miei genitori, che sono venuti da Scutari e fanno su e giù durante l’anno. Ogni tanto però mi sfiora l’idea di aprire laggiù un secondo ‘Pane, Amore e Fantasia’, penso che anche lì apprezzerebbero. Viene normale pensare: ci sarà qualcuno che vede in tanta beneficenza una concorrenza sleale? Ma anche su questo argomento Lulzim sorride. Qualcuno ci ha telefonato, ma non ci abbiamo dato peso. Lo facciamo perché ci crediamo. Per noi è un simbolo. Mezzo kg di pane non manca ad una neomamma, ma riceverlo la fa felice.
Andrea Cuminatto