È stata un’emozione per tutti rivisitare gli ambienti che tanti anni fa, giorno dopo giorno, accoglievano ogni mattina il loro ingresso a scuola. Generazioni diverse, tutte passate per la scuola elementare Faà di Bruno, si sono ritrovate per un pomeriggio nell’istituto di via Tosca Fiesoli a Campi Bisenzio (FI), dove tutti – chi ancora giovane, chi oggi già nonno – hanno passato gli anni dell’infanzia con le suore Minime di Nostra Signora del Suffragio.
Sabato 29 marzo la scuola campigiana pullulava di macchine fotografiche e sguardi stupiti, di sospiri e di “ti ricordi?”. Ma l’incanto più grande è stato rincontrare le suore che, tornate appositamente da Torino per l’occasione, hanno stimolato ancor di più la commozione di rivivere i luoghi dell’istruzione e dei giochi.
Ad organizzare l’evento è stata l’associazione Effe Di Bi, che ha colto l’occasione della cena di rimpatriata per raccogliere fondi per il Gruppo Educativo Territoriale, che accoglie ogni pomeriggio bambini e ragazzi nell’ex convento, per fare i compiti insieme. Sono 25 i ragazzi – di scuole elementari e medie – che partecipano all’iniziativa di quest’anno, ma molti altri hanno già richiesto di iscriversi. Per lo più bambini che a casa, per difficoltà familiari di diverso genere, non riescono a fare i compiti in maniera serena e che qui, con i volontari dell’associazione, possono passare il pomeriggio studiando e divertendosi. Canti e preghiera insieme aprono il doposcuola alle 15.30, seguiti da un paio d’ore di studio, dalla merenda insieme e da giochi e attività per concludere il pomeriggio fino all’arrivo dei genitori.
Dopo la messa celebrata da don Ivo nell’attigua parrocchia di San Lorenzo, la cena condivisa nel nuovissimo centro pastorale è stata accompagnata dalle foto di classe dei bambini che, dagli anni ’50 ad oggi, si sono seduti ai banchi della Faà di Bruno e, fra gli applausi e qualche lacrima, dall’intervento delle suore e dai canti dei bambini.
Una serata di festa che ha permesso di rivedere volti cambiati dagli anni, rivivere esperienze del passato, ma anche guardare al futuro nei figli degli ex alunni che giocavano nel cortile dove i propri genitori sono cresciuti.
E se l’emozione è stata grande per chi ormai vede la scuola come un lontano ricordo, non può non essere stata ancor maggiore per chi, da alunna della scuola, ne è diventata maestra e ha potuto rivedere i propri alunni accanto ai suoi vecchi compagni di scuola.
Andrea Cuminatto