La Costa del Sol già a febbraio offre calde giornate di sole, che fanno mettere da parte la pigrizia dell’inverno, per uscire di casa e sognare l’estate in riva al mare. La cittadina di Nerja si risveglia: dai ristoranti di pesce si diffondono i profumi della griglia, mentre cantanti di flamenco si preparano ad esibirsi in un matrimonio.
Le onde si infrangono lente sulla scogliera invitando i pensieri a prendere il largo, e qualche anziano paesano lascia aperta la porta di casa invitando gli sguardi a farsi strada fra le ceramiche che decorano i corridoi e gli odori del pranzo in preparazione.
È nella apparentemente più tipica delle città andaluse che aprendo bene le orecchie sarà facile sentire un misto di inglese, tedesco, svedese e dialetti nord europei fra i dialoghi della gente. Non sono tutti turisti gli stranieri che passeggiano sul lungomare e fanno compere nelle vie del centro. Da molti anni ormai una grande comunità – soprattutto inglese – si è insediata qui preferendo il soleggiato sud spagnolo alle nebbiose città del Regno Unito.
La vita di tanti stranieri si è radicata qui così fortemente che oltre a svago, lavoro e commerci hanno instaurato anche opere di carità. Non c’è da stupirsi, nel paesino in cui si affaccia sul mare il Balcone d’Europa, se fra un negozio di souvenir e una birreria ci si imbatte in uno dei centri di carità della Chiesa Anglicana. Un gruppo di anziate signore inglesi, più arzille che mai, spendono le giornate della loro pensione vendendo vestiti, libri, giocattoli e oggettistica di ogni genere, per raccogliere fondi. È col sorriso che invitano i passanti a lasciare qualcosa di cui possano fare a meno affinché chi passerà in seguito possa comprarlo per qualche spicciolo che darà il sorriso, da qualche parte, a un bambino.
Andrea Cuminatto
Thank you Andrea The photo of the shop looks good. It was a pleasure to meet you. With all the best wishes Alison in Nerja church shop.