Oggi parlo di uno spettacolo ispirato ad uno dei libri più famosi della letteratura francese: Il piccolo principe di Antoine de Saint Exupéry. Uno spettacolo che non narra i fatti del libro, ma ne interpreta le filosofie. Uno spettacolo che nasconde esperienze di vita intense e propone uno stile di vita intenso. Uno spettacolo che spinge ad andare oltre le apparenze.
Si intitola “Viaggio di un piccolo principe” e sono i Synthesis a metterlo in scena, in una magica fusione di musica, ballo, lettura e disegno. Mario Costanzi ha scoperto il Piccolo Principe tanti anni fa, nella cittadina toscana di Loppiano, grazie ad una ragazza francese, Margot. Ha iniziato a scrivere testi di canzoni ispirate al racconto, senza capire inizialmente di cosa trattasse. Ci sono voluti anni per raggiungere la consapevolezza della grandezza di quel racconto. Anni durante i quali ha scoperto fino in fondo un altro libro fondamentale per la sua vita: il Vangelo.
Una chitarra, un microfono, e le pagine prendono vita nella voce di Mario e di Francesco, che con lui ha intrapreso questo viaggio musicale. Con gli acquerelli di Laura, le note si colorano mentre escono dagli strumenti, rendendo vista ed udito un senso unico. I passi di danza creativa, i brani letti fra le canzoni, e prende vita uno show che non è solo spettacolo, ma è vita.
Per tanti un libro per bambini, Il piccolo principe è qui compreso nel suo significato più profondo, che l’essenziale è davvero invisibile agli occhi. E con gli esperimenti delle bimbe di una scuola empolese, i grandi si rendono conto che nella nostra quotidianità manca la fantasia nel vedere le cose, che il gioco della vita è restare sempre, almeno un poco, bambini.
Andrea Cuminatto