

Quando dici Cecina, almeno qui in Toscana, tutti pensano alla nota località di mare. I più golosi, invece, spostano l’accento sulla “i” e si fanno venire l’acquolina in bocca con in mente il gustoso prodotto fornario a base di farina di ceci. Ma pochi sono a conoscenza del fatto che il fiume Cecina, che dà il nome alla cittadina, è anche uno dei corsi d’acqua più limpidi della regione, ideale per rinfrescarsi nelle afose giornate dell’entroterra toscano.
In una caldissima mattinata d’agosto ci attrezziamo con scarponi e panini, tanta acqua e il costume da bagno, per esplorare la zona del torrente che scorre vicino a Pomarance. Arrivati nella Strada Comunale di Lanciaia, si prende lo sterrato seguendo il cartello che indica “Masso delle Fanciulle”. Dopo aver guadato il fiume con l’auto (d’estate c’è modo di farlo agevolmente anche senza fuoristrada), la lasciamo al parcheggio attrezzato vicino al Mulino di Berignone. Da qui si dirama un sentiero che porta sul Cecina, al cosiddetto Masso delle Fanciulle, il laghetto con cascatella, dove termineremo il nostro percorso. Noi però, appena inizia il bosco, svoltiamo a sinistra nel sentiero tracciato che si inerpica sulla collina.



Disturbati solo da qualche zanzara, seguiamo il percorso, che sale dolcemente fino a raggiungere le rovine del Podere Casinieri: da qui, a 320m sul livello del mare, la vista sui colli è già stupenda, e un largo prato pieno di sterpaglie scende lungo il fianco del colle. Scendendo da qui si raggiungerebbe il fiume in poco tempo ma, dopo aver sistemato un segnale del sentiero abbattuto dalle intemperie, decidiamo di allungare il cammino per raggiungere il Castello dei Vescovi.
Subito dopo le rovine del podere, la strada si biforca: giriamo a sinistra nella vecchia via Maremma, che scende in maniera abbastanza dolce, conducendoci fino al torrente Sellate, che troviamo completamente prosciugato. Qui, fra cartelli forati dagli spari dei cacciatori e mappe illustrate del territorio, voltiamo a destra e, dopo aver attraversato il letto del torrente asciutto, iniziamo la salita che ci porta fino, ed oltre, il Castello dei Vescovi. Le rovine, viste dall’alto una volta superatele, sono molto suggestive, e una pausa qui è più che meritata.
Non siamo informati su dove conduca questa strada, quindi riscendiamo fino al Sellate, lo riattraversiamo e – prima di raggiungere il bivio della Via Maremma da cui siamo giunti – giriamo a sinistra nel sentiero dei Bacii, che è indicato da un cartello ben visibile. La camminata da qui in avanti si fa più faticosa, a causa delle cattive condizioni del sentiero. Quando infine il sentiero esce dal bosco e si immette in una strada sterrata, svoltiamo a destra, superiamo la sbarra che impedisce l’accesso alle auto e dopo poco siamo nuovamente al Podere Casinieri, chiudendo l’anello al bivio di prima.
Scendiamo per il prato e rientriamo nel bosco, ma il cammino è un po’ stancante a causa dei numerosi saliscendi. Dopo 3km incontriamo finalmente il fiume Cecina, nel punto in cui il torrente Pavone vi si immette. Chiediamo indicazioni ad alcune persone che sono sulla riva a prendere il sole.
Pare che la via più breve per raggiungere il Masso delle Fanciulle sia proprio seguendo il fiume. Dopo 4 ore di cammino per arrivare fin qui, ce ne mettiamo un’altra per raggiungere un tranquillo laghetto nascosto – un’ansa prima del luogo più turistico – in cui ci tuffiamo finalmente in acqua.
L’acqua è cristallina e scorgiamo sia vari banchi di pesci che una piccola biscia d’acqua striata. Il riposo è meritato e i panini ancor di più. La prossima volta probabilmente ci torneremo solo per fare il bagno, ma esplorare questo luogo un passo dietro l’altro è valsa davvero la pena!
Andrea Cuminatto