Ponti

Sono cresciuto in un paesino che si chiama “San Piero a Ponti”, a due passi dall’argine di un fiume e dei ponti che lo attraversano. Come potrei non essere affascinato da queste opere? Non mi intendo di architettura e non mi ha mai appassionato sapere come si dà forma ad un qualsiasi tipo di edificio. Ma i ponti sì.

E’ il perché della loro esistenza, ciò che mi suscita curiosità. Che l’ostacolo sia un fiume o un burrone, una valle o magari un tratto di mare, costruire un ponte ti consente di oltrepassare questo ostacolo. Ma la conseguenza è una connessione, assieme ai luoghi, delle persone che li abitano. Un ponte è qualcosa che, per il suo stare fermo, crea movimento. E con il movimento crea contatto, comunicazione. E la comunicazione è la base della relazione umana, della storia umana.

Quindi, quale oggetto migliore, per raccontare storie, di un ponte? Ciò che farò in questa pagina sarà, ogni volta che troverò un ponte sul mio cammino, trarne una storia e raccontarvela attraverso di esso. Perché credo che, nel mondo delle relazioni umane, la svolta stia nella scelta fra costruire muri o ponti.

Andrea Cuminatto

 

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