17-18 AGOSTO 2016
Prima di partire dal campeggio di Metaponto, troviamo al nostro risveglio un dono da qualcuno che ha smontato la tenda prima di noi: un pacco con 3 rotoli di carta igienica. E’ sempre bello condividere lo spirito del buon campeggiatore in ogni dove.
La prima tappa di oggi è Pisticci. Il borgo, che sorge su una collina nell’entroterra della costa jonica, ci accoglie con un’atmosfera di festa. Ieri si celebrava San Rocco, festa molto sentita dai Lucani, come dimostrano gli addobbi che decorano ogni singola via, colorando il paese con le tinte delle contrade e le immagini del santo. Le case bianche e i viottoli intricati ci fanno innamorare subito di questa cittadina e della gente che la rende così viva e accogliente. Dopo aver esplorato ogni angolo, facciamo la spesa e partiamo alla volta della nostra seconda destinazione.
Craco, il paese fantasma, è abbandonato da anni. Visto da fuori fa quasi impressione. Le finestre delle case sono buchi vuoti, i muri diroccati il segno dell’abbandono. Si capisce subito perché lo abbiano scelto come set per diversi film. Purtroppo i nostri tempi sono ristretti e non possiamo aggregarci alla prossima visita guidata, quindi ci accontentiamo di mangiare i nostri panini in compagnia di un falco, che si getta da un albero per ruotare sopra di noi. Il clima da paese fantasma è perfettamente ricreato, come nel desertico vecchio West con gli avvoltoi.
Le Piccole Dolomiti Lucane, che ricordano davvero le loro sorelle maggiori per le cime di pietra nuda che si stagliano possenti a tagliare il cielo, sono oggi la nostra meta principale. Mentre ci inerpichiamo sul monte per una statale con voragini e precipizi al posto delle classiche buche nell’asfalto, ci imbattiamo in una deviazione per frana (che ci fa allungare di mezzora il percorso) e ci fa incontrare una mucca e un cavallo che vagano solitari nel bosco. Finalmente arriviamo a Castelmezzano. Il piccolo borgo è davvero incantevole, ma non è solo per la bellezza del luogo che siamo qui. Abbiamo prenotato il Volo dell’Angelo. I tizi della biglietteria ci mettono ansia dicendoci che c’è mezzora di cammino in salita per la stazione di partenza e che siamo in ritardo. La facciamo col fiatone in 12 minuti. Tutta l’agitazione scompare quando veniamo imbracati e lanciati nel vuoto. Sotto di noi 500mt di vuoto, davanti a noi 2km di cavo d’acciaio da percorrere a 120km/h, dentro di noi tanta adrenalina e gioia di aver superato questa prova insieme.
Raggiungiamo in volo Pietrapertosa, una perla incastonata fra le rocce. Un ritardo nel volo di ritorno ci dà quasi 2 ore in più del previsto per visitare il paesino, salire al castello che lo sovrasta, da cui si gode una vista magnifica e fare nuove amicizie. Conosciamo una coppia molto simpatica e, mentre io mi perdo a parlare di viaggi con lui, l’Ele socializza con lei e con una bambina del posto. Anche qui scopriamo nuove persone e nuove mete per viaggi futuri. Il volo di ritorno, al buio e col vento forte e piovigginoso, è più impressionante del primo. Questa linea termina anche vicino alle case di Castelmezzano, dando quasi l’impressione di finire spiaccicati su un muro. Ce la godiamo alla grande.
Dopo quasi un’ora di strada da brividi, fra boschi e burroni nel buio pesto, raggiungiamo Laurenzana. Un tizio particolare ci accoglie nell’appartamento che abbiamo affittato, dove non c’è la cucina come ci aspettavamo. Alle 10 di sera, in un paesino con un solo ristorante, il fornellino da campeggio ci salva la vita. Spaghetti olio e cipolla è l’unica cosa che abbiamo da farci, ma con la fame che abbiamo ci sembra un banchetto. Lavare le pentole in bagno è un’altra esperienza che ci mancava.
Al mattino andiamo a Campomaggiore Vecchio, un altro paese fantasma. O meglio, la città dell’Utopia, creato dal conte Teodoro Rendina a metà del ‘700 come paese in cui non esistesse la povertà. Un’utopia di successo, durata oltre un secolo, fino alla frana del 1885 che lo ha quasi distrutto. Da lì, la fama di borgo fantasma arrivata fino ad oggi, che lo rende forse ancor più suggestivo. Col sorriso, per i luoghi visti finora e le esperienze vissute in essi, partiamo alla volta di Matera, meta finale del nostro viaggio in Basilicata.
Andrea Cuminatto
Foto di Eleonora Burroni
LEGGI LA TERZA TAPPA: La costa jonica
LEGGI LA QUINTA TAPPA: Matera
2 pensieri riguardo “Basilicata coast to coast… e oltre! (Tappa 4: I Paesi-fantasma e il Volo dell’angelo)”