Il Meyer di Firenze ha un nuovo “gemello” a Betlemme. Lo presenta il Fiorentino vescovo in Turchia

L'incontro all'ospedale Meyer di Firenze del 18/04/2016
L’incontro all’ospedale Meyer di Firenze del 18/04/2016

Era entusiasta il direttore del Meyer Alberto Zanobini, per l’incontro di lunedì 18 aprile 2016 con suor Lucia (La prossima settimana la storia di Suor Lucia) e Mons. Paolo Bizzeti, in cui l’ospedale pediatrico ha confermato pubblicamente la volontà di dar vita ad un gemellaggio con il Caritas Baby Hospital di Betlemme. Il Meyer – ha spiegato Zanobini – ha inserito nei suoi principi, nella sua costituzione, il dovere alla costante attenzione alla situazione internazionale, ma anche ad essere presente nella scena internazionale per la difesa dei bambini.

Mons. Bizzeti è vescovo dell’Anatolia, regione della Turchia afflitta dal problema dei profughi di guerra. Sono felice di tornare nella mia città natale, Firenze, per questa bella occasione, ha affermato durante l’incontro. Da alcuni mesi vivo nel sud della Turchia, ma già da anni organizzo pellegrinaggi alternativi in Israele e Palestina. Viaggi con la bibbia in mano, ma attenti a tutte le realtà del Paese, alle ‘pietre vive’ di un Paese dalle varie sfaccettature. Una di queste è certamente l’ospedale pediatrico di Betlemme, dove opera suor Lucia.

Il C.B.H. è l’unico ospedale pediatrico della Cisgiordania, e non vive una situazione semplice. Nato nel 1952 per volontà di un religioso svizzero, è cresciuto negli anni, diventando un punto di riferimento per la realtà locale. La vigilia di Natale del 1952 p. Ernst Shnydrig, in pellegrinaggio verso la grotta della Natività, si imbatté in un padre che seppelliva il proprio figlio, morto per freddo e denutrizione. Lui e i suoi compagni, fra cui un medico, si chiesero come fosse possibile una situazione del genere e iniziarono a girare ogni abitazione del vicino campo profughi. Fra i tanti bambini denutriti, presero i 14 nelle condizioni peggiori ed affittarono due stanze per accoglierli. Come membro della Caritas tedesca, padre Ernst riuscì a coinvolgere le diocesi tedesche oltre che quelle svizzere, per avere aiuti economici. Fondò così un’associazione, composta da laici ed ecclesiastici, e diede il via a quello che adesso è il Caritas Baby Hospital.

Il C.B.H. – ha proseguito il vescovo – è una realtà piccola, che però opera con lo stesso spirito del Meyer: l’attenzione a chi si trova in situazioni di fragilità. Anche nella città in cui mi trovo ora in Turchia, le situazioni di fragilità sono tante e simili a quelle che suor Lucia affronta a Betlemme. Negli ultimi anni sono nate ben 8 scuole private per i bambini dei profughi siriani, perché non è possibile farli accedere all’istruzione pubblica. Qui ci scandalizziamo per qualche attentato, mentre lì centinaia di migliaia di persone subiscono attentati continui da anni, qualcuno fin da quando è nato. Il mio predecessore è stato ucciso: il Papa, con la mia presenza lì, ha voluto rimettere una goccia che mancava, ma io vorrei costruire un ponte fra qua e là.

Andrea Cuminatto

Pubblicità

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: